Itinerario Skialp in Val di Sole sul gruppo montuoso del Trentino Ortles-Cevedale - Cima Rossa di Saènt - 3.347
Accesso: | circa 1 km prima di arrivare a Malè (provenendo da Cles) si devia nella laterale Val di Rabbi. Superato il paese di San Bernardo, si incontrano le indicazioni per Penasa e Píazzòla. Raggiunto quest’ultimo abitato, lo si supera raggiungendo la località Somràbbi, dalla quale su strada carrabile si prosegue per qualche minuto. La strada è sovente interrotta da una grossa valanga a quota 1.400 m: qualora questa sia stata sgomberata, si potrà raggiungere il Rifugio Il Fontanino 1.381 m | |
Punto di partenza: | solitamente da quota 1.370 m | |
Difficoltà: | BSA Buoni Sciatori Alpinisti | |
Dislivello: | 1.977 m (1° giorno 1.066 m – 2° giorno 911 m) | |
Tempo di salita: | 8 ore (1° giorno 4 ore e 30 minuti – 2° giorno 3 ore e 30 minuti) | |
Cartografia: | 4Land 126 Val di Sole 1:25.000 Kompass Parco Nazionale dello Stelvio 1:50.000 (foglio 72) |
La zona interessata da questo bellissimo itinerario (Parco Nazionale dello Stelvio) è tutta da scoprire per la completa solitudine che vi regna. L’itinerario, che raggiunge una vetta dal grandioso e vastissimo panorama, deve essere percorso con neve assestata (soprattutto nella prima parte) e quindi preferibilmente in primavera. La discesa è eccellente anche se nella seconda parte è spezzata da due brevi tratti solitamente percorsi a piedi. Si propone il pernottamento nel locale invernale del Rifugio Saènt Dorigoni (materassi e coperte).
SALITA 1° GIORNO
Si percorre la Strada Carrabile che porta al Rifugio Il Fontanino, indi alla Malga Stablasòl 1.539 m (poco prima di arrivare ai pascoli della malga fare molta attenzione al versante di sinistra per il pericolo di valanghe). Dalla malga si prosegue in direzione N-NO su tracce di sentiero pervenendo in breve alla Malga Stablèt m 1.589 m (ore 1,00). Da quest’ultima si prosegue in mezzacosta sempre su tracce di sentiero in direzione N-NO (piccole slavine), fino a portarsi sotto una ripida balza rocciosa. Questa viene superata, a seconda dell’innevamento, anche con sci ai piedi, raggiungendo senza difficoltà una baita forestale posta sul Dosso della Croce 1.799 m (ore 1,00-2,00). Seguendo sempre i visibili segnavia, ci si porta verso sinistra ed in direzione N si cala di poco nella piana sottostante, raggiungendo il baito Casotto di Saènt 1.784m. Si punta ora in direzione N-NE rimanendo sempre sulla destra idrografica del Torrente Rabbiès e raggiungendo una seconda balza rocciosa che viene superata togliendo gli sci e seguendo le visibili tracce del «Sentiero degli Alpinisti» (tratto da percorrere con molta attenzione).
Uscendo da ultimo verso il torrente, si giunge ad un comodo ripiano con delle panchine a quota 2.160 m: ora la salita si fa più facile e sicura seguendo l’andamento della valle in direzione O-NO e, in dolce pendenza, si raggiunge la piana sottostante il rifugio. Indi, con ampio giro a sinistra (NO) si raggiunge il Rifugio Saènt Dorigoni 2.436 m (ore 2,30-4,30), da dove si ha un’ampia panoramica su tutto il restante percorso.
SALITA 2° GIORNO
Si prosegue in direzione O-NO percorrendo una valletta verso il visibile Passo di Saènt (Sàllent-J.) 2.965 m, raggiungendo in breve un palo segnavia a quota 2.490 m ca. Si piega ora decisamente a sinistra (SO) e, lasciata la valletta, si affrontano verso O una serie di ripide salite intervallate da corti falsipiani, raggiungendo così un ampio catino a quota 2.860 m circa, dominato a sinistra dalla Cima Mezzena 3.172 m (ore 1,30). Sempre in direzezione O ci si porta al centro del catino e da ultimo si vince un ripido canale che permette di raggiungere senza problemi una sella a quota 3.210 m circa sulla dorsale SE della mèta, posta più in alto rispetto alla Bocchetta di Saent 3.143 m.
Ora la salita lungo la dorsale SE è allietata da un panorama incantevole: con facile ascesa (attenzione agli ultimi metri per possibili cornici sulla destra) si perviene sci ai piedi alla Cima Rossa di Saént (Hint. Rot-Sp.) 3.347 m (ore 2,00-3,30). Panorama stupendo.
DISCESA
Con bella sciata lungo l’itinerario di salita. Si raccomanda di affrontare la discesa abbastanza presto, onde evitare il pericolo di slavine nella seconda parte della stessa.